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Le etichette ambientali: cosa sono e come si leggono?
A cosa servono le etichette ambientali?
Le etichette ambientali, applicate direttamente sul prodotto, forniscono informazioni chiare, sintetiche e trasparenti sulle prestazioni ambientali. Con questo strumento possiamo valutare il brand, e il prodotto, da un punto di vista ambientale. È uno strumento che favorisce la diffusione di prodotti green, perché fa leva sulla sensibilità dei consumatori e delle imprese.
Le eco etichette si dividono in obbligatorie, come nel caso delle etichette energetiche sugli elettrodomestici, e volontarie.
Etichette ambientali: qual è la normativa?
Il Dlgs 116/2020 recepisce le direttive UE sui rifiuti, sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio n. 851/2018 e 852/2018, introduce l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.
I primi programmi di etichettatura ambientale sono comparsi intorno agli anni Novanta, nell’Unione europea.
Alcune etichette sono obbligatorie, e riguardano principalmente gli elettrodomestici, i prodotti pericolosi e tossici e gli imballaggi. Altre, invece, come quelle previste dalla norma ISO 14020, sono facoltative.
La normativa ISO 14020 serve per classificare i programmi di etichettature e fare ordine nel mercato. La normativa prevede tre tipologie di etichettature ambientali volontarie (Tipo I, Tipo II e Tipo III), con differenti gradi di attendibilità per il consumatore, che dipendono dall’esistenza di un ente terzo che verifichi il superamento di standard qualitativi prestabiliti.
Cosa deve riportare un'etichetta ambientale?
Le informazioni minime da riportare sugli imballaggi sono:
- Tipologia di imballaggio: flacone, bottiglia, vaschetta, ecc.
- Identificazione specifica del materiale: codifica alfanumerica identificativa di cui alla citata Decisione 97/129/CE eventualmente integrata con le norme UNI en ISO 1043-1:2002 (imballaggi in plastica) oppure ai sensi della CEN/CR 14311:2002 (imballaggi in acciaio, alluminio e plastica).
- Famiglia del materiale di riferimento: acciaio, alluminio, plastica, ecc. e l’indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata) e, nel caso si tratti di raccolta differenziata l’indicazione del materiale di riferimento.
È possibile inserire informazioni facoltative:
- indicazioni sulla raccolta differenziata
- informazioni aggiuntive per esempio un simbolo grafico per la raccolta differenziata di qualità, riciclabilità, marchi ambientali, compostabilità.
Come si leggono i simboli sulle etichette?
I simboli grafici che troviamo sulle etichette ambientali servono per facilitare la lettura e per far comprendere a colpo d’occhio di cosa è composto l’imballaggio. Questi simboli non danno indicazioni sulla riciclabilità.
Il ciclo di mobius dichiara la riciclabilità dell’imballaggio e può essere accompagnato da un numero percentuale che indica appunto la percentuale di riciclabilità.
A cosa fare attenzione
Non tutte le etichette ambientali sono affidabili.
Sui prodotti si trovano spesso etichette vaghe che non hanno alcuna base e riferimento scientifico. Questo confonde i consumatori che faticano a capire quale prodotto sia davvero sostenibile a livello ambientale.
Il nostro invito è di fare attenzione.
L’etichettatura ambientale è un obbligo previsto dalla legge per tutelare l’ambiente e la sua mancata osservanza può comportare pesanti sanzioni. Adeguarsi è un gesto importante per la tutela dell’ambiente e per la promozione di un consumo più consapevole e sostenibile.
Esiste uno strumento gratuito per creare l’etichetta corretta per i tuoi imballaggi. Sul sito e-etichetta di Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, puoi creare e stampare l’Etichetta Conai in modo semplice e veloce.
I nostri prodotti che rispettano le norme sulle etichette ambientali
Quasi tutti i nostri prodotti riportano le indicazioni utili chiare e dettagliate in merito all’etichetta ambientale. Ecco qualche esempio:
