Dal 1° luglio 2025 sono operative le nuove tariffe del Contributo Ambientale CONAI (CAC), un aggiornamento che segna un passo importante nella gestione degli imballaggi in Italia. Il Consorzio Nazionale Imballaggi, insieme ai consorzi di filiera Rilegno, Corepla, Coreve e Comieco, ha rivisto i contributi che le aziende devono versare per sostenere la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi post-consumo. Vediamo insieme cosa è cambiato, perché e quali sono gli effetti per imprese e ambiente.

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Cos’è il Contributo Ambientale CONAI?

Il CAC è un contributo obbligatorio che le aziende pagano per ogni tonnellata di imballaggio immesso sul mercato italiano. Questo fondo finanzia il sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio, dalla raccolta differenziata al riciclo, evitando lo spreco di materiali preziosi. Il principio base è “chi inquina paga”: chi produce o utilizza imballaggi contribuisce ai costi della loro gestione a fine vita, favorendo un’economia circolare più sostenibile.

Perché sono cambiate le tariffe?

Le nuove tariffe sono state aggiornate per rispondere a una serie di sfide economiche e ambientali come l’aumento dei costi energetici, la volatilià dei prezzi delel materie prime ma soprattutto l’allineamento alle normative europee più stringenti sull’economia circolare (Regolamento Imballaggi 2025/40, PPWR).

Come sono cambiate le tariffe per materiale

Tappi di plastica colorata

Plastica

Il sistema di contribuzione per la plastica rimane differenziato in nove fasce in base alla riciclabilità. Dal 1° luglio, sei fasce hanno subito un aumento del contributo, mentre tre hanno visto una leggera diminuzione. L’obiettivo è premiare gli imballaggi più facilmente riciclabili e penalizzare quelli più complessi da trattare, spingendo le aziende verso soluzioni più sostenibili.

Legno

Per gli imballaggi in legno, il contributo è passato da 7 a 9 euro per tonnellata. Questo aumento, seppur contenuto, è essenziale per sostenere la filiera del riciclo del legno, fondamentale per pallet, cassette per ortofrutta e altri imballaggi legnosi.

Blocchi di legno sistemati a muro
Bottiglie di vetro dettaglio

Vetro

Il vetro ha subito il cambiamento più significativo: il contributo è salito da 15 a 35 euro per tonnellata, con un ulteriore aumento previsto a 40 euro a partire dal 1° gennaio 2026. Questo incremento è motivato dall’aumento dei quantitativi da gestire, dal calo del valore del rottame e dall’aumento dei costi operativi. L’obiettivo è mantenere sostenibile il riciclo del vetro e incentivare una raccolta differenziata di qualità.

Carta e cartone

Il sistema di contribuzione per carta e cartone è stato ampliato da sei a otto fasce, per una differenziazione più precisa in base alla complessità degli imballaggi. Gli imballaggi semplici e facilmente riciclabili pagano un contributo più basso, mentre quelli più complessi, come i poliaccoppiati, hanno contributi più elevati. Inoltre, l’aliquota per gli importatori di merci imballate è aumentata da 0,05% a 0,09%, per coprire anche i costi degli imballaggi provenienti dall’estero.

Bicchieri di carta sparsi

Impatti su importazioni e procedure semplificate

Anche le procedure semplificate per gli imballaggi importati sono state adeguate:

  • L’aliquota forfettaria sul valore è salita dallo 0,15% allo 0,17% per imballaggi alimentari, e dallo 0,08% allo 0,09% per quelli non alimentari;
  • Il controbilanciamento per tara sulle merci importate è aumentato da 98 a 114 euro per tonnellata.

Questi adeguamenti assicurano una copertura più completa dei costi di gestione anche per gli imballaggi importati.

Cosa significa per le aziende?

Le nuove tariffe comportano un aumento dei costi per chi produce o utilizza imballaggi, ma rappresentano anche un forte incentivo a ripensare il packaging in ottica sostenibile. Le aziende sono quindi chiamate a:

  1. Analizzare i materiali usati, favorendo quelli con contributi più bassi e maggior riciclabilità;
  2. Ottimizzare i processi interni di raccolta e riciclo per ridurre costi e sprechi;
  3. Formare il personale sulle normative ambientali e buone pratiche di economia circolare;
  4. Collaborare con i fornitori per garantire imballaggi conformi, riciclabili e tracciabili.

Queste strategie non solo aiutano a rispettare le nuove normative, ma migliorano la reputazione aziendale e contribuiscono a contenere l’impatto economico nel medio-lungo termine.

Veduta alberi

Verso un sistema di gestione più sostenibile

Le modifiche alle tariffe CONAI rappresentano un passo decisivo verso un sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio più equo, efficiente e sostenibile. Pur comportando costi aggiuntivi per le imprese, il nuovo modello premia l’innovazione e l’eco-design, favorendo un’economia circolare sempre più robusta. I consumatori non dovranno affrontare rincari diretti, ma potranno beneficiare di una raccolta e riciclo più efficace.

In sintesi, queste nuove regole mettono al centro la responsabilità ambientale delle imprese, mostrando che è possibile coniugare crescita economica e tutela del pianeta. 

Vuoi entrare nel dettaglio e saperne di più? Ti consigliamo di leggere il nostro articolo sulla pagina linkedin di imballaggi360 (mettere link) o visitare direttamente il sito ufficiale CONAI

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